La Corte internazionale di giustizia dichiara che il cambiamento climatico è un "rischio universale" che gli Stati devono prevenire.

MADRID (EUROPA PRESS) - La Corte internazionale di giustizia ha dichiarato mercoledì che il cambiamento climatico è un "rischio universale" esistenziale, causato "inequivocabilmente" dall'attività umana.
Il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite ha anche stabilito che gli Stati membri hanno il "dovere" di prevenire il cambiamento climatico.
In un parere consultivo sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamenti climatici, pubblicato mercoledì e riportato da Europa Press, la Commissione ricorda che gli Stati devono adottare misure per mitigare le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici.
Gli Stati designati nell'allegato I della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno ulteriori obblighi: guidare la lotta contro i cambiamenti climatici; cooperare per raggiungere gli obiettivi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; o rispettare le disposizioni pertinenti del Protocollo di Kyoto.
Nell'ambito dell'accordo di Parigi, la Corte internazionale di giustizia avverte che gli Stati hanno l'obbligo di agire con la dovuta diligenza in base a responsabilità comuni ma differenziate, di impegnarsi in contributi determinati a livello nazionale (NDC) successivi e progressivi e di perseguire l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C.
Gli Stati devono inoltre adempiere agli obblighi di adattamento e cooperazione, compresi il trasferimento e il finanziamento della tecnologia, "tutto in buona fede".
Rileva inoltre che il diritto internazionale impone l'obbligo di prevenire danni significativi all'ambiente, agendo con la dovuta diligenza e impiegando tutti i mezzi disponibili per evitare attività dannose; e di cooperare in buona fede per prevenire danni significativi al sistema climatico attraverso forme di cooperazione durature e continuative.
Gli Stati devono inoltre rispettare e garantire i diritti umani adottando le misure necessarie per proteggere il sistema climatico e l'ambiente.
La Corte internazionale di giustizia avverte che la violazione di uno qualsiasi degli obblighi sopra menzionati "costituisce un atto internazionalmente illecito che comporta la responsabilità dello Stato colpevole, il quale deve continuare ad adempiere all'obbligo violato".
Le conseguenze giuridiche possono includere la cessazione degli atti od omissioni illeciti, se in corso; la fornitura di garanzie di non ripetizione, se le circostanze lo richiedono; o la piena riparazione agli Stati lesi (restituzione, indennizzo e soddisfazione), a condizione che siano soddisfatti i requisiti generali della legge sulla responsabilità degli Stati, tra cui l'esistenza di un nesso causale sufficientemente diretto e certo tra l'atto illecito e il danno.
proceso